VACANZE IN TERZA ETA’: COME VIVERLE AL MEGLIO E TORNARE RIGENERATI

La terza età è un periodo della vita che può offrire molte possibilità per dedicare del tempo a se stessi e fare ciò che non si ha avuto tempo di fare prima.

Viaggiare può essere una di queste cose, con i dovuti accorgimenti, può essere fatto anche da persone anziane o con problemi di mobilità.

Infatti precludersi nuove “avventure” e chiudersi in casa nella solita routine potrebbe diventare deleterio e portare la persona ad un lento isolamento.

Le ricerche hanno dimostrato come viaggiare contribuisca al mantenimento del benessere psicofisico delle persone di una certa età e giovi anche alla socialità e alla cultura. Gli over 65 infatti, al contrario di quanto potrebbero pensare i giovani d’oggi, sono molto curiosi e creativi e apprezzano vedere posti nuovi e accostarsi a culture diverse dalla loro.

Soprattutto negli ultimi anni le agenzie di viaggio hanno percepito questa voglia di viaggiare e organizzano gite e tour pensati ad hoc per le persone non più giovanissime ma che hanno voglia di staccare per visitare posti nuovi e rilassarsi in luoghi di villeggiatura attrezzati.

Le mete scelte dagli over 65 sono varie e vanno dai luoghi di culto ai siti di interesse archeologico, dalle vacanze relax alle terme alla villeggiatura al mare o in montagna. A tal proposito una recente indagine ha mostrato come le mete favorite siano il mare durante l’estate e la montagna per brevi gite durante il resto dell’anno.

Ci sono inoltre agevolazioni economiche per chi decide di viaggiare in terza età; ad esempio Trenitalia ha pensato a CartaFreccia Senior, una convenzione che permette di viaggiare in tutta Italia spendendo la metà a patto di aver raggiunto i 60 anni di età e di acquistare il biglietto il giorno prima.

Sulla stessa scia Alitalia applica delle scontistiche speciali per tutti coloro che abbiano superato i 65 anni d’età.

Quando si decide di fare un qualsiasi viaggio importanza cruciale riveste l’organizzazione, questo ancor di più se a viaggiare sono delle persone anziane.

La prima cosa da fare è stabilire la meta; preferibilmente per una persona anziana il consiglio è quello di non scegliere luoghi eccessivamente caldi o troppo freddi. Questo risulta di fondamentale importanza per prevenire colpi di calore o spiacevoli influenze soprattutto laddove vi siano patologie particolari.

E’ necessario quindi nella decisione della meta tenere presente anche il consiglio del medico curante che ben conosce la situazione clinica della persona e può dare suggerimenti professionali e disinteressati.

Un altro accorgimento è quello di scegliere mete non troppo lontane. In caso contrario durante il viaggio è necessario effettuare brevi soste ogni 2/3 ore e consumare snack leggeri e acqua per mantenere costante l’idratazione.

Per quanto riguarda il mezzo di trasporto questo dovrebbe essere comodo e accessoriato di tutti i confort; se per esempio si sceglie di fare un viaggio organizzato in pulmino potrebbe essere utile verificare che a bordo vi sia un bagno e la possibilità di trasportare carrozzine e attrezzature utili.

Una volta stabilita meta e mezzo di trasporto è opportuno scegliere un hotel adatto.

La scelta dell’hotel (o appartamento o bed and breakfast) va fatta soprattutto tenendo conto delle esigenze e dei bisogni specifici della persona.

Specialmente per chi si muove in carrozzina e ha una mobilità ridotta è opportuno scegliere un ambiente privo di barriere architettoniche, con ascensore e bagni attrezzati.

E’ inoltre importante verificare la presenza di servizi di ristorazione all’interno dell’hotel e nelle città da visitare.

In particolare durante la terza età infatti il consumo di cibi sani è di fondamentale importanza per la tutela della salute ed è importante conservare un’alimentazione sana anche durante le vacanze.

Quando si decide di intraprendere un viaggio è importante verificare di portare in valigia tutti i medicinali di cui si ha bisogno con eventuali ricette mediche e documenti validi e non scaduti.

Per chi viaggia con anziani che hanno problemi cognitivi esistono anche degli appositi braccialetti GPS utili in caso di smarrimento.

Abbiamo visto dunque come con le dovute cautele e la giusta organizzazione sia possibile viaggiare tranquillamente e passare dei soggiorni piacevoli anche in terza età, all’insegna del divertimento e del relax.

ANZIANI: RSA E ASSISTENZA SANITARIA

Negli ultimi anni l’aspettativa di vita è aumentata significativamente; vi è infatti un forte incremento degli anziani over 80 con tutto quello che ne consegue dal punto di vista sociale e della spesa pubblica.

Infatti pur aumentando l’aspettativa di vita aumentano anche le malattie croniche e di conseguenza la presenza di anziani non autosufficienti che necessitano di assistenza.

Non parliamo di assistenza ospedaliera, legata quindi all’istituzionalizzazione, ma ad un’assistenza quotidiana, legata alla riabilitazione, piuttosto che alle cure primarie, senza escludere l’assistenza psicologica. Il problema alla base è anche il cambiamento che è avvenuto nella società negli ultimi decenni; se infatti si devono al progresso gli sviluppi fatti in campo medico nella cura delle malattie è anche vero che l’allungarsi della vita non equivale ad un’alta qualità della stessa. Oggi la tecnologia aiuta e anche molto, e lo sappiamo bene noi che negli anni abbiamo visto più e più volte la grande differenza che possono fare in casa gli ausili tecnologici come i montascale, le vasche con porta per anziani, gli impianti domotici, e così via, ma naturalmente la tecnologia arriva fino ad un certo punto e il tema dell'assistenza va ben oltre il semplice adeguamento della casa con gli ausili per la mobilità. Inoltre l’incremento delle famiglie mononucleari non permette spesso che l’anziano abbia le cure adeguate da parte dei famigliari visto il numero limitato dei componenti del nucleo affettivo.

Esistono nei diversi paesi delle reti assistenziali a carico dello stato cui l’anziano e la sua famiglia possono affidarsi in caso di bisogno, spesso però questo sistema di assistenza non è sufficiente a coprire il numero dei casi. Una forma di contributo che lo stato offre per adempiere al compito assistenziale del cittadino è il cosiddetto “accompagnamento”: del denaro spendibile dall’anziano per coprire le spese mediche e assistenziali. Le famiglie spesso infatti devono ricorrere a proprie spese alle cure mediche e, soprattutto negli ultimi anni, ci si trova a ricorrere sempre più spesso alla forza lavoro migratoria femminile per assistere i propri cari. Gli anziani infatti preferiscono essere assistiti, anche giorno e notte, da una badante piuttosto che essere ricoverati in un ospizio, sia per l’affetto e il legame con le proprie pareti domestiche, sia per il costo non indifferente delle case di riposo.

In realtà nella categoria delle case di riposo rientrano diverse strutture che si distinguono principalmente per due fattori: i servizi erogati e la divisione delle spese di assistenza. Con l’aumentare della popolazione anziana le classiche case di riposo si stanno trasformando sempre più spesso in RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), alcune sono pubbliche, altre convenzionate, molte private. Per quanto riguarda le strutture convenzionate una parte della spesa è sostenuta dall’assistito e una parte da un contributo statale, quelle private invece sono completamente a carico del paziente. Rispetto alle classiche case di riposo le RSA offrono oltre alle normali cure assistenziali anche cure mediche più specifiche a seconda dei bisogni della persona.

Ci sono diversi aspetti da tener presenti quando parliamo di RSA, tra questi alcuni di fondamentale importanza quali i criteri di accesso alla struttura, il costo della retta mensile e i servizi offerti dalla struttura e dal personale.

Recentemente è stata fatta una ricerca riguardante il mondo delle RSA intervistando anziani ospiti delle residenze e i loro famigliari. Il 65% dei partecipanti alla ricerca ha dichiarato di aver dovuto inserire il proprio famigliare in una lunga lista d’attesa. I criteri in base ai quali viene stilata questa lista d’attesa riguardano principalmente due indicatori: l’ordine della richiesta e le condizioni di salute dell’anziano. Tuttavia il 35% degli intervistati ha lamentato quanto in realtà questi criteri di accesso siano poco trasparenti.

Un altro aspetto importante è il costo per la degenza. A seconda della struttura scelta i costi variano anche di molto e solitamente comprendono il consumo di cibo, elettricità e consulti medici; si è calcolato che il costo medio di una retta mensile sia di 1620,00 euro e solo nel 16% dei casi vi è un aiuto da parte delle istituzioni per il pagamento. Nel 69% dei casi gli anziani non hanno sufficienti entrate per provvedere da soli al pagamento della retta.

Inoltre l’inquadramento del personale non è spesso del tutto chiara e le persone lamentano un servizio spesso scarso e non adeguato alla retta pagata.

Sicuramente su queste strutture c’è molto da dire poiché il quadro risulta molto sfaccettato e nei prossimi anni continuerà ad essere oggetto di ricerca sociale al fine di adeguare sempre più il numero e l’operato di queste residenze a favore di una maggiore attenzione e percezione della persona anziana.

Able to Play: sport e disabilità a portata di click

I benefici che lo sport può apportare alla disabilità sono stati più volte comprovati sia dalla medicina sia dalle associazioni che ogni giorno si occupano di questo tema. Nasce quest'anno il primo progetto italiano a livello nazionale che ha come obiettivo quello di diffondere lo sport tra le persone disabili. Able to Play, questo il nome del progetto, nasce dal lavoro dell'associazione "Carlo Mazzola" con sede a Milano. Proprio il presidente dell'associazione spiega qual'è l'obiettivo principale del progetto cioè "abbattere le barriere dell'informazione e della conoscenza, favorendo e facilitando il più possibile il contatto tra chi vuole fare sport e chi offre attività sportive".

Si tratta in sostanza di una piattaforma web che mette in comunicazione gli utenti disabili con le associazioni che si occupano di sport, e ha come scopo principale quello di trovare l'associazione sportiva più vicina all'utente. 

Il sito permette di fare una ricerca tra i vari sport come ad esempio atletica, basket, calcio, canottaggio, danza, equitazione, judo, nuoto, scherma e molti altri.

La piattaforma web contiene i contatti e le informazioni di oltre 150 associazioni italiane e permette inoltre agli utenti di registrarsi per promuovere nuove associazioni e rimanere quindi sempre aggiornata.

Il sito è comunque solo il punto di partenza del progetto; a breve infatti verrà lanciata l'app per cellulare e la realizzazione di una serie televisiva ispirata al tema creata dalla Scuola Holden di Torino.

Inoltre, al fine di promuovere l'informazione riguardo allo sport per disabili anche tra i più giovani, è prevista la promozione di un progetto laboratoriale per le scuole secondarie di primo grado.

Able to Play non ha alcuno scopo di lucro ma nasce unicamente dalla consapevolezza di quanto lo sport possa migliorare la vita delle persone con disabilità fisica e psichica e dalla voglia di ridurre le distanze tra la domanda e l'offerta attraverso una rete condivisa di informazioni utili e mirate.

Home Care Premium: stanziati 220 milioni di euro

L'HCP (Home Care Premium) è un progetto Inps a beneficio dei cittadini pensionati e dei dipendenti della Pubblica amministrazione che abbiano in famiglia una persona con disabilità grave che richieda un'assistenza costante 24 ore su 24.

Si tratta di un assegno pari a 1.000 euro mensili che viene erogato direttamente dall'Inps per pagare le cure assistenziali domiciliari e quindi l'assunzione di una badante.

Nel 2017 i fondi stanziati per il progetto sono di 220.000 milioni di euro ricavati sia dai tassi di interesse che vengono applicati ai prestiti per pensionati e dipendenti pubblici, sia dai contributi obbligatori (lo 0,35% della retribuzione dei pensionati e dei dipendenti pubblici) e dai contributi volontari (0,15%).

Per ora il contributo Home Care Premium è destinato soltanto alla categoria della Pubblica amministrazione ma non è detto che un domani non venga ampliato su larga scala anche ad altre categorie di cittadini. 

Il beneficiario di questo tipo di assegno è una persona a cui è stata riconosciuta una disabilità gravissima e che abbia un'isee socio sanitario che non superi gli 8000 euro annui.

Possono inoltre beneficiare del contributo (che ricordiamo è esclusivamente erogato per il sostentamento delle spese per l'assistenza domiciliare):

-il tutore del beneficiario;

-i figli del beneficiario o i loro discendenti;

-il coniuge o il convivente del beneficiario;

-i suoceri;

-i fratelli e le sorelle.

E' importante fare una precisazione rispetto alle scadenze del bando per la richiesta di contributo. La prima scadenza infatti risale al 31 Marzo di quest'anno, ma chi non ha fatto domanda entro il termine fissato può comunque effettuare la richiesta tramite il sito dell'Inps e seguire quindi l'aggiornamento della graduatoria.

La domanda va fatta in forma telematica accedendo al sito tramite il codice fiscale e il pin dispositivo.

Visto che uno dei requisiti richiesti è un Isee socio-sanitario che non superi gli 8.000 euro all'anno, prima di fare domanda è necessario richiedere la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per la determinazione dell'Isee.

In un periodo dove la crisi economica fa paura e le spese di un famigliare disabile a carico in molti casi diventano insostenibili, questo tipo di contributo (insieme ad altri che vengono erogati dai vari enti) è sicuramente un grosso aiuto; la cosa auspicabile è che in futuro si trovino i fondi per allargare il gruppo dei richiedenti a tutti i cittadini e non soltanto alla Pubblica amministrazione.

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